KENYA: LA STORIA DI NICE CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

Foto di Alice Pavesi Fiori per Io donna
Il grande albero protettore delle sue notti di paura sta ancora lì, a presidiare i sentieri della sua infanzia. Nice l’osserva con antica gratitudine, forse pensando che sia l’unico personaggio rimasto inerte in questa savana ventosa nel sud del Kenya, sorvegliata dal Kilimanjaro che appare e scompare dietro la corsa delle nuvole.
Per spiegarci la rivoluzione che dal villaggio Masai di Nomayianat sta investendo l’intera area, Nice torna indietro di 15 anni, quando lei era una piccola orfana che sgattaiolava fuori da casa dello zio per scomparire sotto l’acacia, in attesa che l’aurora facesse dimenticare la sua assenza nel conteggio delle bimbe da “tagliare”.
Per due volte s’è sottratta così all’emuatare, il sanguinoso rito di passaggio all’età adulta per le femmine: “Sapevo che avrei pianto, condannando la mia famiglia alla vergogna. Durante la circoncisione, le bambine Masai devono stare zitte e ferme sulla pietra, senza muovere neppure gli occhi, altrimenti nessuno le sposerà. Sarei fuggita all’infinito, finché mi decisi ad affrontare mio nonno, il capofamiglia: “Non voglio essere circoncisa” gli dissi “ho solo 8 anni, devo finire la scuola”. E lui, sbalordito, cedette”. 

Continua a leggere la storia di Nice nel libro Donne che vorresti conoscere, Infinito Edizioni, in uscita a novembre 2014.



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